sabato 17 marzo 2012

Crescina non fa ricrescere i capelli

Dopo la decisione del Ministero della Salute che ha portato al ritiro dal commercio del prodotto "Crescina", il Codacons annuncia battaglia legale in favore di quanti abbiano acquistato il bene in questione. "Tutti coloro che, credendo agli effetti miracolosi di Crescina hanno acquistato il prodotto, hanno diritto al rimborso di quanto pagato - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Non solo. Dopo che e' stata dimostrata l'inefficacia della molecola che avrebbe dovuto far ricrescere i capelli, quanti in buona fede hanno fatto uso di Crescina possono addirittura chiedere il risarcimento del danno morale per la forma di 'inganno' subito.
Crescina ritirata dal mercato dopo inchiesta di Guariniello
Il prodotto per la ricrescita dei capelli non più in commercio: secondo l'indagine della procura non c'è alcuna prova scientifica della crescita
La Labo Europa, azienda svizzera produttrice di cosmetici, ha ritirato dal mercato la Crescina, noto prodotto per la ricrescita dei capelli, sospendendone la campagna pubblicitaria. Il provvedimento è stato adottato dopo che il Ministero della Salute ha inviato alla ditta una diffida dalla prosecuzione della commercializzazione del prodotto conseguentemente all'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Torino sulla sua assenza di efficacia.

Le analisi effettuate dall'Istituto Superiore sanità sulla Crescina avevano stabilito che "non vi è alcuna evidenza scientifica di un'attività del prodotto di far ricrescere i capelli" e che la "molecola innovativa" che veniva pubblicizzata "non appare credibile dal punto di vista chimico".
Il pm torinese Raffaele Guariniello aveva iscritto nel registro degli indagati, per l'ipotesi di reato di frode in commercio, il titolare della sede italiana della Labo Europa, in provincia di Padova.
Gli spazi pubblicitari della Crescina reclamizzavano la capacità di "risveglio delle cellule staminali assopite", che, invece, secondo la relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, "appare immotivato" in quanto il prodotto "non ha alcuna capacità di agire sulle cellule staminali o sul follicolo pilifero".
D'altra parte - aveva evidenziato il rapporto inviato al pm e al ministero - se le affermazioni dell'azienda fossero vere il prodotto non potrebbe essere definito un cosmetico ma avrebbe dovuto essere qualificato
come farmaco e, quindi, essere soggetto a tutta una serie di controlli prima della messa in commercio.

La Crescina ritirata dai negozi
Il ministero della Salute blocca il prodotto per la ricrescita dei capelli di cui Ronaldo era testimonial: «Molecola non credibile»

 La Labo Europa, azienda svizzera produttrice di cosmetici, ha ritirato dal mercato la Crescina, noto prodotto per la ricrescita dei capelli, sospendendone la campagna pubblicitaria. Il provvedimento - si apprende a Torino da fonti giudiziarie - è stato adottato dopo che il Ministero della Salute ha inviato alla ditta una diffida dalla prosecuzione della commercializzazione del prodotto conseguentemente all'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Torino sulla sua assenza di efficacia.

FOLLICOLO - Le analisi effettuate dall'Istituto Superiore Sanità sulla Crescina avevano stabilito che «non vi è alcuna evidenza scientifica di un'attività del prodotto di far ricrescere i capelli» e che la «molecola innovativa» che veniva pubblicizzata «non appare credibile dal punto di vista chimico». Il pm torinese Raffaele Guariniello aveva iscritto nel registro degli indagati, per l'ipotesi di reato di frode in commercio, il titolare della sede italiana della Labo Europa, che ha sede in provincia di Padova.

PUBBLICITA' - Gli spazi pubblicitari della Crescina reclamizzavano la capacità di «risveglio delle cellule staminali assopite», che, invece, secondo la relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, «appare immotivato» in quanto il prodotto «non ha alcuna capacità di agire sulle cellule staminali o sul follicolo pilifero». D'altra parte - aveva evidenziato il rapporto inviato al pm e al Ministero - se le affermazioni dell'azienda fossero vere il prodotto non potrebbe essere definito un cosmetico ma avrebbe dovuto essere qualificato come farmaco e, quindi, essere soggetto a tutta una serie di controlli prima della messa in commercio.
 
fonte: http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/201203162145-cro-rom0112-salute_ritirata_crescina_non_fa_ricrescere_i_capelli , http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/03/16/news/crescina_ritirata_dal_mercato_dopo_inchiesta_di_guariniello-31668063/ , http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_16/crescina-ritirata-dai-negozi-ronaldo-era-testimonila_93473a00-6f84-11e1-8ee0-fb515f823613.shtml

2 commenti:

  1. Il suo articolo ci consente di spiegare meglio quanto accaduto e, speriamo, di riuscire a fare chiarezza su informazioni non precise e non verificate che sono state diffuse anche da autorevoli organi di informazione.
    Crescina HSFC è sempre stata in vendita, l’Istituto Superiore di Sanità non ha mai richiesto a Labo di “sospendere il prodotto dal commercio”. La comunicazione dall’ISS stabiliva, unicamente, di adeguare le confezioni secondo nuove direttive ministeriali.
    La commercializzazione di Crescina HSFC non è mai stata bloccata, la produzione di nuove confezioni si è fermata il tempo necessario per apportare la modifica richiesta. Il prodotto è sempre rimasto disponibile in Farmacia e con la medesima formula. L’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità, lo ribadiamo, ha riguardato solo la produzione di un nuovo packaging.
    Anche il collegamento tra il presunto ritiro dal mercato di Crescina e il blocco della campagna pubblicitaria è anch’esso una notizia non veritiera in quanto lo spot da lei citato è precedente, in termini temporali, all’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità circa la confezione del trattamento Crescina HSFC.
    La diffusione incontrollata di notizie non rispondenti al vero, in molti consumatori ha contribuito a demonizzare un prodotto cosmetico – e di riflesso, l’azienda che lo produce – la cui efficacia, invece, risulta certificata anche da 9 brevetti internazionali e da 15 anni di presenza sul mercato con migliaia di consumatori fedeli.

    Restiamo a sua disposizione per ulteriori informazioni.

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  2. Crescina HSFC è sempre stata in vendita, l’Istituto Superiore di Sanità non ha mai richiesto a Labo di “sospendere il prodotto dal commercio”. La comunicazione dall’ISS stabiliva, unicamente, di adeguare le confezioni secondo nuove direttive ministeriali.
    La commercializzazione di Crescina HSFC non è mai stata bloccata, la produzione di nuove confezioni si è fermata il tempo necessario per apportare la modifica richiesta. Il prodotto è sempre rimasto disponibile in Farmacia e con la medesima formula. L’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità, lo ribadiamo, ha riguardato solo la produzione di un nuovo packaging.
    La diffusione incontrollata di notizie non rispondenti al vero, in molti consumatori ha contribuito a demonizzare un prodotto cosmetico – e di riflesso, l’azienda che lo produce – la cui efficacia, invece, come indicato anche nel primo commento, risulta certificata anche da 9 brevetti internazionali e da 15 anni di presenza sul mercato con migliaia di consumatori fedeli.

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